Tripletta da tris all’italiana: ne ha fatto le spese Gaillard
Principato di Monaco: cala il sipario sullo scenario di Monaco con la premiazione, al termine della cena di gala alla presenza di tutti i piloti invitati dopo le loro fatiche. Faceva gli onori di casa Jackie Stewart, che ha lavorato alacremente in questi giorni per la televisione americana che lo manda a seguire tutti i gran premi. Tra l’altro ha realizzato anche un filmato veramente dal vivo, infilandosi inspiegabilmente nel bel mezzo del lotto durante una sessione ufficiale di prove, al volante di una Tyrrell 008 dotata di cineprese installate alle sue spalle. Stewart naturalmente ha presentato Depailler, che ora ha preso il suo posto nel team Tyrrell, ma forse per la stanchezza in sede di premiazione si è dimenticato di chiamare Elio de Angelis a ritirare il suo premio per la vittoria della gara di F3. De Angelis tra l’altro si è dovuto immediatamente dopo infilare in macchina per correre a Fiorano per le prove della Chevron con il motore “Dino” di F2 che probabilmente non porterà a Pau, per la prossima gara del campionato Europeo, per meglio essere pronto per la prima gara italiana della serie che si correrà al Mugello il 28 di questo mese.
Montecarlo – Una tripletta azzurra ha fatto inorgoglire tutti (moltissimi) gli italiani presenti al principato.
Come nel ’75 per Zorzi e nel ’76 per Giacomelli l’inno di Mameli ha salutato la vittoria nel G.P. di Formula 3 di un pilota di casa nostra, autore di una prestazione di gran rilievo.
Elio de Angelis, romano, vent’anni, ritornato per l’occasione in F.3 con la sua Chevron dello scorso anno, ha vinto la gara monegasca, esprimendo una netta superiorità sull’intero lotto degli avversari. Già in prova De Angelis aveva mostrato le sue possibilità staccando tutti di oltre un secondo ed in gara, liberatosi con autorità dalle sabbie mobili del gruppo, ha saputo rincorrere Stohr e Gaillard, con eccezionale bravura. Il portacolori della scuderia Everest (che fra l’altro “litigava” con una vettura sbilanciata da una botta di Warwick in partenza) è balzato al comando con un sorpasso che farà molto discuter, entrando sin con troppa decisione in un varco che Gaillard aveva aperto alla curva della vecchia stazione, ma la superiorità mostrata durante la rimonta ci pare essere credenziale degna per festeggiarlo campione come ogni anno succede per il vincitore di questa prestigiosa gara.
Gaillard, francese, ma con una grossa esperienza di corse inglesi, ha lottato ottimamente anche se, verso metà gara, è parso meno veloce di De Angelis. Purtroppo per lui però la gara è finita anzi tempo, ma circuiti come quello di Monaco, che annullano praticamente le possibilità del sorpasso anche a chi è chiaramente più veloce (ed in quel momento De Angelis lo era), sono obbligatoriamente forieri di “sventure” del genere.
Siegfried Stohr è stato semplicemente magnifico. Ha ammesso alla fine della corsa di non aver potuto dare il meglio per mancanza di allenamento su circuiti così impegnativi e mancanza di abitudine a gare così lunghe, Stohr può comunque ritenersi soddisfatto della sua prestazione, al termine della quale tutti gli osservatori erano concordi nel predirgli un grande avvenire.
E che dire di Albertin? Il veneto ha finalmente trovato la giornata buona ed è salito sul podio di una gara, agonisticamente e tecnicamente, veramente eccezionale. Ha lottato come un leone Olofsson e, dopo il testacoda, ha recuperato bene sino a riacciuffare la terza importantissima piazza.
Dietro di lui si è piazzato Alain Prost con la Martini Renault ufficiale.
Il telaio di Tico Martini aveva vinto lo scorso anno a Monaco (secondo fu proprio De Angelis) con Didier Pironi alla guida.
Quest’anno il quarto posto premia la bella gara di Prost ma dice anche che il motore Renault è ancora all’inseguimento delle prestazioni del Toyota dei fratelli Pedrazzani. Dietro Prost l’olandese Lammers, il francese Schlesser, l’altro olandese Rothengatter, e Pardini hanno lottato con veemenza portando a termine una gara onesta. Il toscano avrebbe senz’altro meritato di più da questo week-end (ed il tempone in prova lo attesta) ma i guai alla batteria gli hanno impedito di acquisire una posizione di partenza decente in final.
Infine, due parole su Teo Fabi, brillante vincitore della prima batteria e poi costretto al ritiro per un misterioso guasto (pare accensione) in finale. Il milanese è parso molto abbattuto dopo il ritiro (e lo comprendiamo) ma il suo “potenziale” lo ha mostrato. Avrà molte occasioni per rifarsi. Una tripletta, dunque, ed un successo che ridà un pò di morale a De Angelis che, nel momento in cui il programma Ferrari in F2 attraversa tanti problemi, ne aveva proprio bisogno.
Delamont aveva chiesto la squalifica di De Angelis
L’ineffabile Delamont potrebbe essere messo in lista per uno speciale premio di “Amico degli italiani”. Il caos che ha fatto nei gran premi inglesi contro gli italiani sono storia recente e non vale la pena raccontarli. Qui a Montecarlo ha contestato l’incidente fra De Angelis e Gaillard pretendendo la squalifica dell’italiano. Gli han dovuto far vedere sei volte la moviola dell’incidente prima che capisse che Gaillard si era spostato a destra lasciando via libera, poi chiudendo.
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