Le interviste • Soddisfatti Patrese e de Angelis: «Più comodi sdraiati». La nuova posizione di guida non infastidisce i piloti, pienamente convinti di avere fra le mani una vettura con cui puntare al titolo
ESTORIL – «Quando ho fatto i primissimi giri di pista a Donington sono rimasto veramente choccato, mi sembrava di essere seduto su niente tanto la macchina era bassa rispetto a quelle che avevo guidato finora». Chi parla è Riccardo Patrese in una delle tante pause obbligate per le improvvise grandinate che si sono abbattute sull’Estoril. «Questa impressione era aumentata dal fatto che allora non c’erano le piccole carenature laterali per gli specchietti, per cui avevo le mani allo scoperto. Ora va molto meglio. Non mi ha creato nessun problema, invece, la nuova posizione di guida, anzi mi sembra persino più comoda, tanto che quando sono dovuto salire sulla vecchia Bt54 mi sono sentito quasi a disagio. L’unico problema può venire dai muscoli del collo che dovranno lavorare in maniera diversa, ma credo che basterà fare degli esercizi adeguati per abituarsi. Resta, tuttavia, il problema che la testa rimane un po’ troppo allo scoperto, tanto che sia sulla vettura di Elio che sulla mia i meccanici hanno leggermente piegato verso l’alto il piccolo parabrezza per migliorare il nostro confort». Da rilevare che Patrese ha guidato in Portogallo il primo esemplare della Bt55, mentre de Angelis aveva il secondo, profondamente modificato nella posizione del volante che è ora più verticale.
«Sulla mia vettura – spiega il padovano – non si può far passare la mano sotto il volante perché quest’ultimo tocca le gambe. Questo fatto non mi permette di avere la piena manovrabilità specie sul bagnato dove si deve “remare” di più. A parte questi piccoli problemi sono molto soddisfatto della macchina. Ha un grosso potenziale: lo si capisce subito, ma per il momento voglio andare con i piedi di piombo per sentirmela meglio addosso. Per le prove in Brasile disporrò anch’io della seconda versione con il volante rialzato e la scocca modificata davanti e credo che le cose miglioreranno molto».
Del nuovo motore cosa pensi?
Come prestazioni mi sembra uguale rispetto al vecchio e confermo l’impressione estremamente positiva di dicembre quando sul vecchio motore provai la nuova iniezione elettronica. Ci sono dei piccoli problemi di installazione perché il motore non è molto docile in basso, non riesco a giocare con l’acceleratore quando non pigio a tutto gas.
E del nuovo cambio cosa pensi?
Subito non mi aveva convinto, ora invece sì. Vi erano dei piccoli problemi al selettore, la retromarcia è tutt’ora molto difficile da inserire, ma credo che siamo sulla buona strada: abbiamo solo bisogno di provare molto.
Entusiasta Elio de Angelis che ha avuto la «fortuna» di utilizzare la seconda monoposto, quella con la posizione del volante modificata, anche se parlare di fortuna suona male nelle prove dell’Estoril visto che mai aveva piovuto così tanto sul circuito portoghese.
«Sono contento della macchina che è persino più comoda della vecchia. La cosa che mi ha impressionato di più è la facilita di guida anche se dà delle sensazioni diverse. Mi sono trovato subito a mio agio, anche se è ancora da bilanciare nelle curve medio veloci».
Su quali piste credi che sarà avvantaggiata?
Credo su tutte. Aver i pesi in basso serve a Montecarlo come a Silverstone: sulla carta dovrebbe essere molto superiore alle altre vetture.
Qual è il tuo giudizio sul cambio?
Ho fiducia in Weissman che da sempre progetta trasmissioni, abbiamo avuto qualche problema ma e normale. Si è trattato di cose marginali come qualche noia con il selettore delle marce e con la retromarcia che era difficile da inserire. Invece mi ha meravigliato la rapidità di questa nuova trasmissione.
Una vettura da mondiale, quindi?
Penso di sì, ma bisognerà fare i conti con la Williams Honda e la McLaren Porsche. Dipenderà molto anche dal rendimento dei motori. Poi vedo la Lotus come outsider visto che Senna avrà l’appoggio privilegiato della Renault e il compagno di squadra di suo gradimento. La Ferrari sarà la grande incognita. Non mi sento di escluderla dalle favorite ma credo che a Maranello dovranno lavorare molto se vorranno essere competitivi: gli altri per il momento sono superiori.
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