Posso ancora vincere

«Alboreto ha un buon vantaggio, ma finora ho sempre avuto problemi». «Arrivano i circuiti veloci e la mia vettura sarà quella da battere».

DAL NOSTRO INVIATO DETROIT — È ancora lontano dal record di Carlos Reutemann che riuscì nella sua lunga ed abbastanza sfortunata carriera ad entrare in zona punti (cioè fra i primi sei classificati) quindici volte consecutivamente. Ma, in ogni caso, Elio De Angelis detiene il primato del piazzamenti stagionali con sei centri su altrettante gare disputate.

Un dato tangibile sul talento e sull’affidabilità del pilota romano il quale domenica scorsa ancora una volta, malgrado un Incidente provocato da Berger all’inizio del Gran Premio di Detroit, è stato capace di portare la sua Lotus al quinto posto in una corsa difficilissima. Cosa che invece non hanno fatto corridori celebrati come Prost e Senna.

Secondo nella classifica mondiale alle spalle di Michele Alboreto, staccato di sette punti, il pilota romano si trova tuttavia in una situazione difficile. Non viene tutelato nella maniera migliore dalla propria squadra dove il direttore sportivo Peter Warr stravede per l’esuberante Ayrton Senna e guida una vettura che è molto competitiva a livello di prestazioni velocistiche ma è globalmente meno affidabile e più incostante della Ferrari. In più si troverà a dover combattere contro avversari nuovi come l’emergente Keke Rosberg con il quale tutti dovranno forse fare i conti nelle prossime corse.

«In effetti — dice De Angelis — il campionato mondiale è diventato molto “caldo”. Ma questo non mi preoccupa eccessivamente.

Se aumenta il numero dei favoriti per la vittoria in ogni gara diventa ancora più importante la capacità di arrivare sempre in fondo, e fra i primi, che mi pare di avere dimostrato sinora. Posso ancora vincere il mondiale, questo è certo. E posso anche assicurare che farò di tutto per conquistare questo titolo che è il mio vero ed unico obiettivo di pilota».

Il romano, 94 Grand Prix e sette anni di Formula 1 all’attivo, è convinto anzi di non avere ancora avuto il modo di esprimere tutta la sua potenzialità, «In ogni corsa — continua Elio — ho avuto dei problemi, piccoli e grandi. Ho vinto ad Imola, questo è vero, ma si è trattato di un successo a tavolino che non mi soddisfa pienamente. La Lotus è la vettura più rapida e versatile del momento e devo riuscire a sfruttarla al massimo qualche volta. L’altro giorno se Berger non mi avesse tagliato la strada costringendomi a fermarmi al box per cambiare l’alettone anteriore danneggiato, avrei potuto lottare per la vittoria con Rosberg. Invece ho dovuto accontentarmi di un piazzamento.

La fiducia di De Angelis è confortata dal programma del mondiale che nelle prossime tappe (G.P. di Francia a Le Castellet il 7 luglio e G.P. d’Inghilterra a Silverstone il 21) arriverà su veri circuiti da alta velocità. «In fatto di tempi sul giro — conclude il viceleader della classifica iridata — non temiamo nessuno. La Lotus è una saetta e già nelle prove libere su entrambe le piste abbiamo ottenuto i migliori tempi. È il segno che potremo batterci al vertice. Per quanto riguarda Ayrton Senna, è indubbiamente un ottimo pilota, dotato di classe. Ma forse manca un po’ di esperienza. Io comunque non lo temo e devo dire che abbiamo un ottimo rapporto».

© 1985 La Stampa (June 25, 1985) • By Cristiano Chiavegato • Published for entertainment and educational purposes, no copyright infringement is intended.

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